Mer 20/09 2023

Matteo Saudino: Barbasophia

Non dire gatto: una fenomenologia del calcio
Matteo Saudino: Barbasophia
Teatro
Hiroshima Mon Amour

Il prof-influencer Matteo Saudino, meglio conosciuto come Barbasophia, porta sul palco una delle sue lezioni di filosofia: “Non dire gatto: una fenomenologia del calcio”, cercando di mostrare che anche il calcio segue ed utilizza le leggi della filosofia.

Cosa c’entrano Platone e Thomas More con Zeman? E Allegri e Mourinho con Aristotele? Per non parlare di Spinoza con Guardiola, Conte con Nietzsche e Sacchi con Marx?

E soprattutto come si intrecciano il calcio e la filosofia? Se è vero come afferma Mourinho che chi conosce solo di calcio non sa niente di calcio e forse altrettanto vero che chi non conosce nulla di calcio si perde un punto di vista da cui osservare le tante cose del mondo. Gli allenatori con le loro idee di gioco e con il loro modo di mettere in campo e guidare la squadra elaborano delle filosofie, ovvero delle interpretazioni della realtà. “Non dire gatto: una fenomenologia del calcio” è un viaggio che farà vedere lo sport più amato dagli italiani da un altro punto di vista.

Definito come il prof-influencer che sta facendo innamorare i giovani e non solo alla Filosofia, Matteo Saudino insegna filosofia presso il liceo “Giordano Bruno” di Torino. È ideatore di BarbaSophia, il canale YouTube in cui spiega e racconta concetti e storia della filosofia. Saudino ama definirsi come un obiettore di coscienza e un attivista impegnato da sempre nei movimenti per la pace, nelle campagne per la riduzione delle spese militari e contro la precarizzazione del lavoro e della vita; come un convinto sostenitore della democrazia partecipata dal basso, fondata sui diritti delle donne, degli uomini, dei bambini e degli animali, sulla giustizia sociale e sulla difesa dei beni comuni. Ha dichiarato di essere da anni «impegnato contro la trasformazione liberista della scuola italiana in un’azienda gerarchica, in cui gli studenti si stanno rapidamente trasformando in clienti-merci al servizio del mercato e della finanza» e «da sempre in prima linea per costruire un sistema scolastico che metta al centro le persone e la loro emancipazione umana e collettiva, perché l’istruzione non deve reiterare le ingiustizie economiche e le differenze sociali, bensì deve ridurre le disuguaglianze».